Istituto di Istruzione Superiore ITAS Tessile e Moda
“B.Chimirri” Catanzaro

Gli abiti prendono spunto dalla moda del periodo cui fa riferimento la storia: la moda femminile, con la fine degli ideali rivoluzionari e la Restaurazione alle porte, abbandona lo stile aulico e moderno del Neoclassico per tornare a forme più caste e severe, con chiaro riferimento al Medioevo. Tornano i busti a stringere la vita e le gonne tornano ad allargarsi, seppur si accorcino fino a scoprire la caviglia. Le maniche presentano palloncini via via più grandi e lo scollo è dritto, da spalla a spalla, con spesso una corta pellegrina a ulteriore copertura di eventuali oscenità. L’abito maschile presenta tracce tipiche del Dandy rivisitate in chiave moderna ma comunque efficaci e ben complementari a quello femminile. Ottima anche la leggera gradazione di colore che corre dall’abito femminile e quello maschile che produce come effetto finale una perfetta connessione tra i personaggi.

Istituto di Istruzione Superiore IPSIA
“Leonardo da Vinci” Castrovillari (CS)

Lo stile degli abiti rispecchia quello dell’epoca a cui risale la storia: gli abiti rinascimentali creati ritrovano non solo la ricerca del bello cinquecentesco, ma ne rappresentano la classe sociale e la ricerca di uno sfarzo esclusivo ma moderato e non pernicioso che vedrà come massimo esponente, nell’ultimo ventennio, l’influenza di Eleonora di Toledo. Mentre l’abito maschile proposto si allontana dal Dandy ottocentesco, presentando forme che richiamano un’atmosfera dai leggeri toni orientali, l’abito femminile si reinventa con maniche più aderenti, il corpetto pone in evidenza il busto e la gonna permane ampia ma stravolta da un tocco decisamente contemporaneo con la sua evidente asimmetria.

Istituto di Istruzione Superiore
“Da Vinci-Nitti”
 Cosenza

Forme, stile e ricerca del canone rinascimentale: gli abiti proposti giocano su un azzeccato contrasto di colori che li rendono accattivanti e pieni di luce, portando l’attento osservatore ad una perfetto connessione con la storia dei protagonisti. L’abito femminile esprime esattamente l’innocenza di una giovane fanciulla e il destino cui sarà sottoposta; quello maschile ha tutta l’elegante raffinatezza di un giovane aristocratico.

Piero Cuomo e Giovanna Cuomo

Gli abiti mettono in evidenza una perfetta sintonia con i personaggi della storia e l’amore che li unisce: sono vitali, vibranti e splendidi nel loro contrasto tra il rosso e il dorato. Quello femminile richiama il carattere ribelle e vivace della protagonista, quello maschile sobrio e più statici già pregusta la metamorfosi che attende il protagonista.

Istituto di Istruzione Superiore
“N. de Filippis – G. Prestia” Vibo Valentia

Gli abiti ritrovano il gusto dell’antico, della delicatezza e dell’evanescenza. Quello femminile è etereo nei suoi toni di bianco e rosa, mentre quello maschile esprime tutto il vigore di un giovane mortale, benedetto e dannato allo stesso tempo. Le creazioni sono semplici ma decise e di forte impatto.

Luigia Granata

Una creazione che lascia spazio all’inaspettato. La stilista non ha scelto di “vestire” i personaggi ma ha riproposto l’intera storia: tra il dominate celeste ecco prendere vita i momenti più salienti di questo dolce e tenero amore. Gli abiti sono ricchi, pieni di vita e soprattutto pregni di una forte carica sentimentale.

Barbara De Seta

Un salto nel passato con gli abiti riproposti dalla stilista: la forma, i colori, il taglio portano l’osservatore a grandi atmosfere di prateria e placida serenità ove la storia prende vita. L’abito femminile è delicato nella sua ampia gonna su cui si erge deciso e sensuale il meraviglioso scollo che farà capitolare lo stalliere. L’abito maschile, seppur rispettando l’immaginario collettivo, presenta un leggero richiamo moderno, ma comunque rude e attinente al protagonista della storia.

Simona Iannicelli

Gli abiti sono decisi e passionali. I non colori del nero e del bianco creano una perfetta alchimia che viene resa ancora più forte e sensuale dal tocco immancabile del rosso che attrae lo spettatore quasi ad essere metafora dell’attrazione provata dal protagonista della storia. Quello femminile è delicato ma procace, quello maschile rude, crudele, virile.

Valentina Versace

Gli abiti esprimono una grande teatralità che si ricollega alla grande emotività della tragedia cui sono ispirati. L’abito femminile è una perfetta combinazione di sensualità e delicatezza. Quello maschile, anch’esso scenico, è un chiaro risultato di una tradizione barocca rivisitata in chiave contemporanea.

Sara Neglia

Gli abiti sono di chiara ispirazione medioevale. Quello femminile in particolare è una rivisitazione della famigerata tunica delle donne dell’epoca, resa elegantemente seducente grazie alla scollatura e ai toni contrasto del rosso e nero. L’abito maschile si allontana dalla moda del secolo: scevro di particolari ricchi e troppo ricercati certo è stato adattato all’umiltà del protagonista della storia.

Maria Chiara Saraceno

Gli abiti appaiono come usciti fuori da un sogno. Si adattano perfettamente alla rappresentazione di una leggenda. I chiari toni dell’azzurro dominano la scena. L’abito femminile è una degna rappresentazione del grado della protagonista che sposa perfettamente i gioielli cui si accompagna. L’abito maschile nella parte superiore è semplice e impreziosito; molto aderente e teatrale nella parte inferiore.

StylModa – Alessandra Ruffolo, Tania Oliverio, Roberta Guagliardi

Gli abiti appaiono non come complementari, ma come entità separate con un proprio e ben delineato carattere: quello femminile è sobrio nella sua elegante semplicità che lo rende affascinate. Quello maschile è deciso, pieno di forza ma allo stesso tempo leggero e dinamico con un pizzico di sensualità nella parte che lascia scoperto parte del dorso maschile.